La fiaba del trenino

C’era una volta un gruppo di farfalle che viveva vicino ad un fiume. Le farfalle avevano per amiche coccinelle e libellule. Tutte insieme sognavano che un giorno avrebbero fatto un bel viaggio tra i paesi della loro valle; desideravano scoprire le storie più belle degli abitanti dei borghi, sentire dalle loro voci i racconti e le fiabe che iniziavano sempre con: “C’era una volta…”.

Ma non avevano ancora trovato un modo per poterlo fare tutte insieme; le farfalle svolazzavano veloci, le libellule si lanciavano in cielo, ma le coccinelline non riuscivano mai a stare al loro passo. Un giorno, camminando vicino al fiume un ragazzo si mise ad ascoltare le loro storie e i viaggi che le farfalle, le libellule e le coccinelle speravano di fare. -Io ho un’idea per aiutarvi!, disse il ragazzo.
Potremmo prendere un carretto ed io potrei spingervi fin dove desiderate. Conosco molto bene questa valle, passeggio tutti i giorni per questi boschi insieme al mio cane San Bernardo, potrei portarvi a conoscere nuovi amici, nascosti tra gli alberi più fitti, e ad annusare gli odori e i profumi che solo il bosco può regalare. -Sarebbe meraviglioso! Ma con un carretto faresti troppa fatica. Potremmo invece pensare a qualcosa di diverso, di magico, che nessuno in queste valli ha ancora visto, disse la farfalla arcobaleno. -Certo, ribatté la falena viola, qualcosa di divertente, in modo che anche i bambini possano venire ad ascoltare storie fantastiche. - Sì, conosco la persona che potrebbe aiutarci, le piace tantissimo leggere e chissà quante fiabe è in grado di raccontarci, disse emozionato il ragazzo.

E fu così che il giovane raccontò a sua moglie dell’incontro che aveva avuto e dell’idea di poter viaggiare per la valle alla scoperta di tutto quello che così, con una prima occhiata fugace e frettolosa, non si riesce mai a vedere. Bisognava però risolvere il problema di come riuscire a spostare le amiche volatili tutte insieme e di come poter accompagnare i bambini al limitare del bosco per ascoltare le storie. Ci voleva il mezzo adatto, piccolo ma soprattutto abbastanza lento da poter consentire ai bambini di vedere tutto con una certa calma. I giorni passarono, arrivò il primo freddo invernale; ormai nessuno pensava che il giovane avrebbe trovato una soluzione quando invece ebbe un’idea tanto improvvisa quanto fantastica! Un treno! Anzi un trenino! Non stava pensando al classico trenino su rotaia, quello c’era già. Aveva in mente un trenino su gomma, piccolino, con solo due vagoncini.
Ma doveva essere colorato, dinamico, divertente, allegro, spiritoso, guidato da un autista altrettanto gioioso e sorridente. L’idea cominciò a delinearsi sempre più; la giovane moglie, prima scettica e poi sempre più convinta, parlò con le farfalle e le libellule. Le amiche, insieme anche alle piccole coccinelle, decisero che tutti nel bosco si sarebbero impegnati per regalare ai bambini della valle il più bel dono di Natale che avrebbero potuto desiderare. Non solo, sarebbe stato il più bel regalo mai ricevuto anche per gli animali stessi. E così i due giovani iniziarono a girare alla ricerca della locomotiva perfetta.
La trovarono e la chiamarono Dottolina, in onore della grande fabbrica che l’aveva costruita. Furono realizzati presto due vagoncini rossi e marroni come la locomotiva, piccoli ma abbastanza grandi da scarrozzare in giro tutti i bambini. Le coccinelle non potevano credere ai loro occhi quando gli abitanti dei borghi si meravigliarono a sentire il suono inconfondibile del trenino; le farfalle svolazzavano sopra la locomotiva sorridendo alle volpi e alle lepri, i conigli non vedevano l’ora di salire a bordo insieme ai bambini per sentire la loro storia preferita: “La fiaba del trenino”.
Da allora sono passati solo sei anni, Dottolina continua a girare per le valli e tanti bambini sono ancora felici di fare un giretto sul trenino, in compagnia di quel giovane sorridente che ha avuto un’idea magica e ha creato una storia fantastica perché ci ha messo tutto il suo cuore.